L’attacco degli All Blacks, L’Italia Rugby e le priorità per la crescita del nostro rugby.
In una frase: elaborare e trasmettere ai propri giocatori i contenuti della fase strategica.
Al giocatore viene invece affidato il potere di scegliere: in campo, durante il gioco, quando la specifica situazione, mai uguale ad un’altra, lo richiede.
In una frase: avere competenze tattiche coerenti con le indicazioni strategiche ricevute.
Sono stato fortunato, ho avuto allenatori bravissimi dal punto di vista tecnico.
Ma forse la loro più grande abilità è stata quella di mettermi nelle condizioni, attraverso un lungo percorso (che non finisce mai) di essere protagonista delle mie scelte, di farmi pensare con la mia testa, di mettermi nelle condizioni di non poter delegare le mie responsabilità contribuendo così, in maniera considerevole, ad accrescere la mia personalità e la mia statura di uomo.
Parliamo degli All Blacks
Usare due linee di attacco sembra facile, ma non lo è.
L’attacco degli All Blacks è efficace (io dico: fantastico) perché i giocatori sono (passatemi il termine…) “impregnati“ delle abilità di base che vengono messe al servizio della tattica in maniera esemplare. Per lavorare in modo positivo avendo sempre a disposizione 3/4 opzioni non ci sono altre possibilità.
Bisogna conoscere e mettere in pratica il corretto timing, fissare con l’intenzione di aprire una porta per il compagno, capire che in funzione della linea del vantaggio la posizione in campo varia e variano anche le scelte. Nello specifico, bisogna essere in grado di avere una lettura immediata della situazione creatasi (VEDERE), elaborare una risposta adeguata (COMPRENDERE) e agire il prima possibile e bene (FARE), quindi muoversi (soprattutto) senza palla in maniera rapida ed efficace così da rispettare il principio fondamentale di utilità in rapporto al pallone e lo spazio. L’anticipazione (e cioè VEDERE-COMPRENDERE-FARE il più rapidamente possibile) permette ai giocatori di essere particolarmente efficaci nei tempi di azione e quindi di essere una minaccia nelle situazioni di penetrazione (angoli e tempi di corsa migliori) nel gioco di aggiramento laterale (sovrannumero di giocatori), nel gioco di aggiramento profondo (aspirazione della prima linea difensiva) con lo scopo di allentare la pressione difensiva e giocare dove ci sono intervalli più ampi con la II linea di attacco.
Anche nel gioco di aggiramento aereo (calcio passaggio dietro la prima linea difensiva – vedi meta Parisse) o nel gioco di vantaggio di posizione (calcio passaggio laterale) c’è bisogno di “catturare“ del tempo per il posizionamento più adeguato.
Chiaramente l’anticipo è solo uno degli aspetti tattici del gioco.
Gli All Blacks sono efficaci perché attuano un gioco semplice alternando frequentemente le opzioni offensive. Questa alternanza, unita al rispetto dei principi, alla tecnica individuale, alla velocità di base e ad una conoscenza tattica senza eguali, li rende una squadra quasi perfetta.
Ma in realtà, la cosa che li rende unici è più semplice di quello che possiamo immaginare: posseggono una cultura di squadra eccezionale dove il singolo giocatore lavora per il collettivo, dove il “noi” diventa più importante dell’ ”io”!
Italia Rugby
Faccio i miei complimenti all’Italia Rugby di Jacques Brunel e al suo staff per quanto stanno facendo per il nostro rugby. Jacques sta costruendo passo dopo passo dei giocatori pensanti, intelligenti, con la capacità di riconoscere le situazione ed usare l’alternanza (capacità di fare la scelta più corretta tra quelle a disposizione) come arma in più.
Contro le Samoa abbiamo avuto più occasioni per poter superare la linea difensiva, vanificate da errori di handling e di tempismo dei sostegni dentro la difesa (aggiungo però che il pallone era probabilmente viscido…). È così mancato (spesso) l’ultimo passaggio (vedi in avanti di Parisse su Morisi da azione, ottima per esecuzione, da touche), ma ciò non può influire sul mio giudizio nei confronti del sistema di gioco, un sistema per l’appunto basato sulla capacità dei giocatori di leggere le situazioni e caratterizzato da un’ottima organizzazione generale.
Questo sistema, basato sull’apprendimento visivo/cognitivo, necessita di due cose essenziali che spesso cozzano con le aspettative dei più: tempo e fiducia!
Sono assolutamente convinto che se alla Nazionale verrà concesso di lavorare con serenità i risultati in termini di crescita individuale e collettiva arriveranno.
In un contesto sociale dove dilaga imperante “La vittoria prima di tutto” voglio pertanto dire con forza: avanti così Jacques, aiutaci a comprendere il gioco, perché questa è la prima vittoria a cui aspirare.
Le priorità per il nostro movimento
Tutti gli allenatori vorrebbero che la propria squadra realizzasse un gioco dinamico e brillante.
Ogni coach però, prima di iniziare a lavorare sui propri giocatori con l’intento di raggiungere questo obbiettivo, dovrebbe porsi alcune domande fondamentali per calibrare e rendere conseguentemente più efficace il proprio lavoro.
- I miei giocatori posseggono le abilità di base e le competenze tattiche per produrre un gioco brillante?
- Conoscono il gioco? Sono consapevoli delle loro scelte?
- Le esercitazioni che propongo, riescono a scomporre la complessità del gioco e poi a ricomporla seguendo un percorso propositivo adeguato sia a ciò che voglio ottenere che alle competenze dei miei giocatori
Se la risposta è negativa, allora la prima cosa da fare è abbracciare le cose semplici, accantonare gli schemi complessi e lavorare sull’essenza del gioco in rapporto al rapporto pallone/spazio.
Costruite un dialogo tattico con riferimenti comuni chiari e comprensibili a tutti. Lavorate le abilità di base con queste priorità:
Su ogni singola punto determinate prima e lavorate poi sui FATTORI CHIAVE dei singoli gesti tecnici.
Documentatevi su come imparare a relazionare con i vostri giocatori usando uno stile cooperativo e non autoritario. Programmate e stilate un progetto sportivo a media/lunga scadenza (3-5 anni) e datevi dei tempi di verifica sugli obiettivi tecnico/tattici che vi siete prefissati.
Confrontatevi con tutti e vivete il confronto sempre come una grande opportunità e non come una minaccia.
Siate coerenti con le vostre idee, aiutate i vostri giocatori a crescere prima come individui e poi come giocatori, ma soprattutto ricordatevi che:
La semplicità è devastante!
Sergio Zorzi